10 Febbraio 1983
La Nazione - Cronaca di Firenze

Dalle aule di chimica a Sanremo: insegna all'Istituto Cellini l'autore della canzone che ha vinto il festival
di Lamberto Sapori

L’autore dei testi della canzone che ha vinto al Festival di Sanremo, “Sarà quel che sarà” è un bolognese. Si chiama Roberto Ferri, ed abita con la moglie Marinella (nella foto) in via Castellata, una stradicciola antica e tranquilla a pochi passi da Porta Castiglione.
Ma fin qui nulla di speciale. La storia invece può diventare interessante se si pensa che Ferri è un professore di chimica, che fa “il pendolare” con Firenze, dove insegna all’Istituto Professionale Cellini, ed è autore di una serie di pubblicazioni tecniche, diffuse anche all’estero, che vengono ritenute di valore assoluto.
“Ma la mia - dice Ferri - non è una puntata estemporanea nella canzone. Mi interesso da vent’anni del mondo dello spettacolo, e da cinque scrivo testi di canzoni, molte delle quali hanno ottenuto un buon successo”.
Ma non è un filone solito, banale, quello nel quale si muove Roberto Ferri. Ha scritto, ad esempio, una canzone sulla vivisezione (contro, naturalmente), una sulla strage di Bologna, rivendica l’invenzione del filone sulla “italianità” poi adottato da altri autori (Cutugno, De Gregori). “Ho scritto anche - dice - un Inno di Mameli in reggae, che la televisione si è ben guardata dal trasmettere, ma che ha avuto un buon successo sulle emittenti private”. Accanto a Roberto, nel bar dove stiamo parlando, siede la moglie Marinella, giovane, graziosa e piena di verve. Ha un passato - recentissimo - di cantante. Ora - ci passate il termine? - è “in sonno”. Ha progetti per il futuro, ma preferisce non parlarne. Ma per Ferri arrivare a Sanremo è stato facile? “No - dice Ferri - “però quando il mio discografico Mario Speroni della Wea mi ha fatto sentire i motivi sui quali avrei poi dovuto scrivere le parole, non ho avuto esitazioni, ho scelto la vincente. La musica di Maurizio Fabrizio mi andava proprio bene. Ho scritto su quelle note un testo sui problemi della coppia, che sentivo molto, e tutto è andato benissimo.
Roberto e Marinella escono dal bar. Parlano, svagati e felici. Li segue il loro cagnetto bianco, che di volta in volta chiamano Arturo, Pippo, ed in cento altri modi ancora, a seconda del momento. Ma il cane non sembra disorientato.
“Ora bisogna lavorare duro”, dice Ferri. ”Assieme al mio amico Corrado Castellari abbiamo molte idee in mente. Dovrò andare avanti anche con il mio gruppo vocale che ho “assemblato”, le Puppets, che si sono già presentate con successo a “Premiatissima” e a “Pop Corn”.